Cosa ne penso sulla direttiva IDD e sulla automazione dei processi

Cosa ne penso sulla direttiva idd e sulla automazione dei processi

Scritto da: Guido Cappa
Titolare e Managing Partner

Sono Guido Cappa e dal 2015 ho fondato InLife Advisory una società di consulenza e provider di servizi per intermediari assicurativi (agenti, broker, banche, sim, intermediari accessori) ed Imprese di Assicurazione nel campo dei progetti di trasformazione ed efficientamento operativo e della trasformazione dei processi in linea con la normativa di settore.


In questi giorni mi sono interrogato sugli aspetti di collegamento tra la normativa della Insurance Distribution Directive e l’automazione dei processi, ed ecco cosa ne penso:


Le reti di agenti e broker isnieme alle compagnie di assicurazione per le quali distribuiscono prodotti assicurativi di varia tipologia si sono trovate ad affrontare con l’introduzione operativa della nuova normativa idd, costi incrementali di governance, compliance distributiva e monitoraggio cliente-prodotto.

Si sono trovati anche a rivedere processi e procedure incentrate su sistemi product-driven che devono essere rapidamente trasformate in sistemi client-driven.

Per evitare di introdurre processi fortemente time-consuming ed a rischio di non-conformità occorre ripensare tutta la filiera del pre-vendita e del post-vendita sviluppando sistemi di automazione nei quali il rapporto distributore-cliente rimane sempre al centro ma si avvale di strumenti cosiddetti di “robo-for-advisor” e di “regulatory technology” che valorizzano in modo efficace da una parte l’attività di consulenza pro-attiva sul cliente - sistemi di profilatura e clusterizzazione dei clienti, corretta valutazione del prodotto rispetto alle esigenze, sistemi digitali di consegna documentale, ecc… - e dall’altra, riducano al minimo i rischi di compliance attraverso l’introduzione di processi e controlli automatizzazi sia nella fase pre-vendita, che in quella post-vendita.

Se guardiamo ai singoli dettami della normativa in vigore possiamo meglio analizzare quali e quanti siano i processi che possono essere efficacemente co-adiuvati da sistemi automatizzati.

In tema di policy distributiva tutti i soggetti distributori, nessuno escluso, devono implementare una policy distributiva che:

Le misure sopra esposte dovranno rispettare il “principio della proporzionalità” che si basa su complessità del prodotto, rischi impliciti, modalità di collocamento (consulenza, fuori consulenza) e dimensioni del business.

Pur con le limitazioni di perimetro di applicabilità definito da IVASS emerge pertanto chiaramente come il quadro normativo in vigore dal 1° Ottobre 2018, trova ancora oggi situazioni di parziale realizzazione, ed in ogni caso, in molti casi, applicazioni della disciplina non omogenee e notevolmente differenti nel panorama di Banche, Sim, Agenti, Brokers, intermediari accessoria struttura complessa che distribuiscono prodotti assicurativi.

Se da un lato Banche e Sim , in ottemperanza alle disposizioni Mifid, si sono già dotate da tempo di strutture interne di governance e controllo della policy distributiva e della Product Governance, rivedendo processi organizzativi, procedure informatiche, politiche di gestione del conflitto di interesse e degli inducements, dall’altro i cosiddetti intermediari tradizionali (sez A e B iscritti al Registro Unico Intermediari), sono tenute ad adottare ed implementare in tempi ristretti misure e processi idonei.

La strada necessaria del cambiamento è segnata: senza l’introduzione di sistemi automatizzati e strumenti, lato intermediari e lato compagnie, che valorizzino la qualità del servizio al cliente garantendo contestualmente adeguata compliance normativa, il rischio di costi incrementali ed inefficienza operativa sarà sempre più elevato


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