Tag: Mystery shopping

Ivass emana Regolamento su utilizzo di incaricati esterni per l’attività di mystery shopping

Ivass ha pubblicato il Regolamento n. 53 del 30 Agosto 2022 recante disposizioni in materia di utilizzo di incaricati esterni ai fini delle attività di mistery shopping per la tutela dei consumatori.

Il Regolamento disciplina le attività di mystery shopping, volte alla protezione dei consumatori, di cui all’articolo 144-bis del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo). In particolare, sono regolate le modalità per lo svolgimento delle attività di indagine di mystery shopping, nonché i requisiti e i compiti dei soggetti esterni all’Istituto cui sia conferito l’incarico per l’esecuzione di tali attività.

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Polizze, paura mystery shopping

All’estero, in Paesi come il Regno Unito e Belgio, la pratica del mystery shopping per testare sul campo la qualità dei servizi assicurativi è prassi piuttosto diffusa. In Italia è ancora in una fase sperimentale ma le compagnie sono già in stato di allerta, in particolare per rischio di un suo possibile utilizzo per fini di vigilanza.

A marzo 2021 l’Ivass, l’istituto di controllo del settore assicurativo presieduto dal direttore generale di Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, aveva annunciato l’avvio di un progetto pilota con il lancio delle prime visite dei mystery shoppers, ovvero di operatori specializzati che operando «in incognito» per conto dell’autorità possono verificare dal vivo e sul campo le concrete modalità di vendita delle polizze assicurative da parte degli intermediari. Un progetto che è stato realizzato con il supporto di un consulente (Pwc) e di Doxa, oltre che di Eiopa (l’Autorità europea di vigilanza sulle assicurazioni) e finanziato dal Programma dell’Unione Europea di supporto alle riforme strutturali.

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IVASS: in pubblica consultazione Regolamento sulle attività di mystery shopping

In pubblica consultazione lo Schema di Regolamento IVASS recante disposizioni in materia di attività di mystery shopping di cui all’articolo 144-bis del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo)

IVASS ha sottoposto alla consultazione lo schema di Regolamento disciplinante le attività di mystery shopping, volte alla protezione dei consumatori. In particolare, sono regolate le modalità per lo svolgimento delle attività di indagine di mystery shopping, nonché i requisiti e i compiti dei soggetti esterni all’Istituto cui sia conferito l’incarico per l’esecuzione di tali attività.

Con il Regolamento (UE) 2017/ 2394 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017 (c.d. Regolamento CPC), è stata disciplinata la cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa a tutela dei consumatori. Il Regolamento CPC stabilisce, in particolare, le condizioni in base alle quali le autorità competenti, designate dai relativi Stati membri quali autorità responsabili dell’esecuzione delle norme dell’Unione Europea sulla tutela degli interessi dei consumatori, collaborano e coordinano azioni fra loro e con la Commissione Europea, al fine di garantire il rispetto delle summenzionate norme a protezione del consumatore, il buon funzionamento del mercato interno, nonché la tutela degli interessi economici dei consumatori. Tra i poteri di cui dispongono le autorità nazionali competenti, il Regolamento CPC individua, all’articolo 9, paragrafo 3, specifici poteri di indagine, tra cui, il potere di acquistare beni o servizi effettuando acquisti campione – ove necessario in forma anonima – al fine di individuare infrazioni di cui al suddetto Regolamento (c.d. potere di mystery shopping).

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Il mystery shopping e la necessità di due normative: una europea e una nazionale

Come anticipato dal presidente dell’Ivass e direttore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini, anche quest’ultima disporrà dello strumento del «mystery shopping», cioè della possibilità di entrare in contatto in incognito con gli intermediari o in presenza o da remoto con l’ausilio della tecnologia per verificare i loro comportamenti.

Si tratterà di lanciare, inizialmente, un progetto-pilota, come ha scritto ieri questo giornale, alla stregua di quello promosso dall’Eiopa, l’authority europea delle assicurazioni di concerto con l’Ivass, che dovrà estendersi oltre le operazioni cross-border come ora previsto. E’ un’iniziativa che risponde all’esigenza di ampliare le modalità per accertare la correttezza dei comportamenti dei soggetti vigilati e per rafforzare la tutela del consumatore. Fa parte di quegli strumenti integrativi e di portata circoscritta, ma utili innanzitutto agli organi di supervisione, come il whistleblowing, l’attività di segnalazione di illeciti e irregolarità in un soggetto pubblico o privato.

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