EIOPA 2025 – Costi e Performance: uno specchio della qualità dell’offerta finanziaria assicurativa in Europa
Nel contesto attuale, segnato da una persistente incertezza macroeconomica, inflazione elevata e aspettative di rendimento più caute, la valutazione della sostenibilità e dell’efficacia dei prodotti assicurativi e pensionistici diventa cruciale. Il nuovo report pubblicato da EIOPA nell’aprile 2025 – Costs and Past Performance Report – offre un’analisi puntuale dei prodotti finanziari a base assicurativa e previdenziale venduti nell’area SEE tra il 2019 e il 2023.
Tre le grandi famiglie di prodotti esaminate:
- IBIPs – Insurance-Based Investment Products
- PPP – Personal Pension Products
- IORPs – Institutions for Occupational Retirement Provisions
L’analisi va ben oltre la mera fotografia tecnica: ci racconta uno scenario in cui l’investitore/assicurato si confronta con un sistema non sempre efficiente, costi spesso elevati e un mercato unico europeo ancora frammentato.
1. IBIPs: tra recupero dei mercati e frizione strutturale dei costi
Il 2023 ha rappresentato un anno di ripresa per i mercati finanziari, e i prodotti IBIPs ne hanno beneficiato in modo evidente: tutti i segmenti (unit-linked, profit participation e ibridi) hanno chiuso l’anno con ritorni netti positivi. Tuttavia, questi risultati non sono stati sufficienti a compensare pienamente l’impatto dell’inflazione che, sebbene in calo rispetto al picco del 2022, è rimasta al 6,3% su base annua.
I dati principali:
- I prodotti unit-linked ad alto rischio (SRI 4-7) hanno superato il 10% medio di ritorno netto nel 2023.
- I prodotti a basso rischio (SRI 1-3) si sono attestati intorno al 6%.
- I prodotti con partecipazione agli utili (PP) hanno ottenuto un ritorno netto dell’1,8%, più stabile ma spesso inferiore all’inflazione reale.
Tuttavia, la reale value for money è fortemente penalizzata dai costi: l’indicatore Reduction in Yield (RIY) si mantiene elevato in tutto il comparto, soprattutto nei prodotti distribuiti tramite canali tradizionali (banche, broker, agenti).
2. La questione dei costi: un nodo ancora irrisolto
I costi continuano a rappresentare la principale area critica. La fotografia di EIOPA è chiara:
- Il RIY medio per i prodotti unit-linked resta stabilmente sopra il 2,5%.
- I prodotti con caratteristiche ESG sono in media più costosi di quelli tradizionali (+0,4%).
- I prodotti cross-border spesso presentano costi più elevati di quelli domestici, contrariamente alla logica del mercato unico.
In altre parole, il consumatore paga ancora troppo, anche in presenza di prodotti performanti. L’erosione del rendimento reale – dovuta a strutture di costo poco trasparenti, commissioni elevate e scarsa trasmissione del beneficio derivante dal calo dei costi di gestione dei fondi sottostanti – resta un ostacolo sistemico.
3. Sostenibilità: promossa nei rendimenti, bocciata nella coerenza
Uno dei temi centrali è la crescente diffusione dei prodotti con caratteristiche ESG (Art. 8 e 9 SFDR). Oltre la metà dei prodotti analizzati presenta almeno una componente sostenibile. E i numeri sembrano dare loro ragione:
- I prodotti ESG hanno restituito un rendimento annuo medio del 5,2%, contro il 2,4% dei non-ESG.
- Tuttavia, i costi d’ingresso sono superiori di oltre l’1%.
Il rischio di “greenwashing di sistema” è reale: pochi prodotti raggiungono realmente i requisiti dell’Art. 9 SFDR, mentre le etichette ESG spesso si traducono in una giustificazione opaca a costi più alti. Serve maggiore chiarezza normativa e armonizzazione, oltre che un’effettiva misurabilità dell’impatto.
4. PPP: prodotti pensionistici con rendimenti modesti ma positivi
I prodotti pensionistici individuali (PPP) mostrano rendimenti positivi ma contenuti. Tra il 2020 e il 2023:
- I PPP unit-linked hanno restituito un 2,1% netto annuo medio
- I PPP con profit participation si sono fermati all’1,2%
Anche in questo caso, il livello dei costi rimane elevato (RIY medio: 1,9%, con punte oltre il 2,5% in Ungheria, Spagna, Slovenia). Le differenze tra i Paesi sono ampie, e la trasparenza delle condizioni economiche non sempre è garantita.
5. IORPs: una trasformazione silenziosa verso i piani DC
I fondi pensione aziendali (IORPs) mostrano una dinamica interessante: se da un lato il numero complessivo di istituzioni si è leggermente ridotto (-2%), gli attivi gestiti sono aumentati dell’8,8%, e gli iscritti attivi del 2%, segno di vitalità.
In particolare, si registra:
- Un forte passaggio da piani a beneficio definito (DB) a contribuzione definita (DC)
- Un income ratio medio dell’8,5% nel 2023 per i piani DC
- Costi superiori all’1% in diversi Stati membri, come Belgio, Croazia e Malta
Le IORPs stanno evolvendo, ma la complessità degli schemi, la scarsa omogeneità normativa e la limitata comparabilità tra Paesi restano criticità aperte.
Conclusione
Il report EIOPA 2025 non è solo un esercizio tecnico. È un documento politico, nel senso più alto del termine. Esso mostra con chiarezza che, nonostante i miglioramenti di mercato, il valore reale per il consumatore è ancora limitato da strutture di costo opache, scarsa armonizzazione e ostacoli sistemici alla concorrenza.
Per gli operatori del settore, tre riflessioni chiave:
- L’efficienza distributiva è il nuovo differenziale competitivo: meno costi, più trasparenza.
- L’ESG deve uscire dalla logica dell’etichetta e diventare un impegno misurabile e coerente.
- Il mercato unico, se non funziona per il consumatore, semplicemente non esiste