Autore: InLife Advisory

16 Mag

AI, assicurazioni e fiducia: la posta in gioco nel nuovo scenario digitale

In un contesto economico e sociale in continua evoluzione, anticipare i trend e interpretare i segnali è fondamentale per chi opera nel mondo insurance. Per questo motivo, abbiamo analizzato e rielaborato i principali insight dell’ultima indagine pubblicata da Swiss Re, offrendo una lettura chiara, sintetica e orientata al business.

Il rapporto pubblicato da Swiss Re nel marzo 2025 – intitolato “Trust in the era of GenAI” – offre una panoramica ricca e dettagliata sulle percezioni dei consumatori nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI), con un focus particolare sul mondo assicurativo vita e salute. Un’indagine che coinvolge 2.880 consumatori in sette paesi (tra cui Italia, Francia, USA, Cina e Regno Unito), e che mette in luce una serie di dati interessanti su cui riflettere. L’obiettivo? Capire come costruire – o ricostruire – un rapporto di fiducia in un contesto di crescente automazione e innovazione tecnologica. Nel marzo 2025, Swiss Re Institute ha pubblicato uno studio globale fondamentale per comprendere come la GenAI stia cambiando il rapporto tra assicurazioni e clienti.

L’obiettivo è chiaro: non solo fotografare la diffusione della GenAI, ma soprattutto analizzare le dinamiche della fiducia e le condizioni per cui i consumatori sono disposti a condividere i propri dati personali. In un contesto dove i dati sono la nuova moneta dell’interazione digitale, questo studio rivela implicazioni chiave per il futuro delle assicurazioni.

1. GenAI: uso crescente, fiducia in bilico

Il primo dato che colpisce è la diffusione dell’uso della GenAI: il 77% degli intervistati dichiara di utilizzare almeno un tool AI (come ChatGPT, Gemini, Claude). Nonostante ciò, solo il 50% si fiderebbe a condividere i propri dati sanitari con questi strumenti. Il paradosso tra uso e fiducia è evidente e segnala un bisogno urgente di trasparenza.

La sicurezza dei dati (53%), la possibilità di errori o abusi (47%) e la poca comprensione di come l’AI elabora le informazioni (34%) sono tra le principali preoccupazioni emerse.

2. Assicurazioni tra fiducia e scetticismo

L’adozione, tuttavia, non equivale a fiducia. E qui il survey pone una delle domande più importanti per il settore assicurativo: le persone si fidano dell’uso dell’AI da parte delle compagnie?

Nel mondo assicurativo, l’81% dei clienti si dichiara fiducioso nella capacità dei propri assicuratori di gestire i dati in un ambiente GenAI. Tuttavia, in mercati come Francia e Stati Uniti la fiducia è minore, anche a causa di precedenti esperienze negative come violazioni dei dati personali. I clienti chiedono più chiarezza: il 69% vuole sapere come le compagnie usano l’intelligenza artificiale. Emerge un’esigenza di comunicazione aperta e coerente, che spieghi non solo cosa viene fatto, ma anche perché e con quali garanzie.

Il livello di fiducia cambia sensibilmente tra i Paesi:

Paese  Fiducia nel settore assicurativo
Cina 95%
Giappone 90%
UK 85%
India 83%
Italia 80%
Germania 78%
USA 74%
Francia 70%

 

 

Il dato italiano è alto, ma la differenza tra culture “più fiduciose” (come Cina o UK) e altre più caute evidenzia quanto le compagnie debbano localizzare la loro comunicazione e adattare la trasparenza alle aspettative culturali.

Umano o AI? Dipende dal contesto

L’81% è disposto a usare chatbot AI per sottoscrivere una polizza.
Ma 63% preferisce comunque un’interazione umana (di persona o via telefono).
Solo il 24% è a proprio agio nel gestire un sinistro interamente via AI;
il 75% lo farebbe solo per pratiche semplici.

3. Il valore dei dati: tra condivisione e ritorni

Quando i consumatori si sentono sicuri e capiscono i vantaggi, sono disposti a condividere.
Il concetto del value exchange” – ovvero lo scambio dati/benefici – è centrale. Le motivazioni principali per condividere i dati sono legate a benefici concreti e personali:

Motivazione  % intervistati
Risparmiare tempo 46%
Copertura assicurativa personalizzata 45%
Sconti sui premi 44%
Consigli per la salute 42%
Maggiore comodità 38%

 

Interessante notare come l’incentivo economico giochi un ruolo fondamentale: più è alto lo sconto offerto (fino all’8-10%), maggiore è la disponibilità a condividere dati. Questo indica che gli utenti sono pienamente consapevoli del valore delle proprie informazioni.
Questi dati suggeriscono che l’uso dell’AI deve semplificare, ottimizzare, personalizzare. Solo così il “contratto psicologico” tra compagnia e assicurato può essere rafforzato.

4. Le condizioni per una condivisione ‘etica’

Solo l’8% degli intervistati è totalmente contrario alla condivisione dei dati sanitari. Tutti gli altri pongono delle condizioni: dal rispetto della legge (22%) alla trasparenza (22%), dall’etica (23%) all’adozione di standard di sicurezza superiori alla media (24%).

Un altro elemento critico è la condivisione con terze parti: il 22% è contrario in assoluto, mentre altri la accetterebbero solo per finalità specifiche come programmi di fidelizzazione o miglioramento dei servizi. Anche la durata del trattamento dei dati è un tema: oltre il 50% vorrebbe un limite di 1-2 anni.

5. Implicazioni strategiche per il settore assicurativo

La Generative AI offre benefici concreti: velocizzare i processi, migliorare la customer experience, rafforzare l’onboarding e personalizzare le polizze. Tuttavia, l’efficacia di questi strumenti dipende dalla fiducia e dal consenso del cliente. Lo studio indica chiaramente il nuovo campo di gioco per le assicurazioni: non basta adottare GenAI, occorre renderla comprensibile, controllabile, benefica.

Le compagnie devono:

  • Garantire AI spiegabile e interpretabile
  • Promuovere trasparenza radicale nelle policy di trattamento dati
  • Usare un linguaggio accessibile, evitando il gergo tecnico
  • Integrare l’AI in una relazione di fiducia col cliente
  • Fornire valore immediato e concreto per ogni dato condiviso

Occorre quindi puntare su un approccio di ‘AI responsabile’, investendo in sicurezza, trasparenza, explainability e formazione. Serve anche saper comunicare con i clienti in modo chiaro, senza tecnicismi, facendo leva sul valore umano dell’interazione. Il digitale va bilanciato con il valore umano, soprattutto in fasi sensibili come la sottoscrizione o la gestione di sinistri. Il digitale deve migliorare l’esperienza cliente, non sostituirla del tutto. Il 63% degli utenti vuole comunque poter parlare con un umano. Un test condotto da Swiss Re mostra che l’anonimato (non la personalizzazione) favorisce l’onestà nel condividere informazioni sensibili.

Una questione di fiducia: da (ri)costruire

La fiducia non si dichiara: si costruisce. In uno scenario sempre più guidato da dati e algoritmi, le compagnie assicurative devono sapersi distinguere per responsabilità, etica e attenzione al cliente. Chi saprà farlo, guadagnerà molto più della semplice fidelizzazione: otterrà un vantaggio competitivo duraturo. La sfida dell’AI generativa è una sfida di fiducia. I dati ci sono, le tecnologie anche. Ma serve un nuovo contratto sociale digitale. Le compagnie che sapranno coniugare innovazione, etica e trasparenza avranno un vantaggio competitivo duraturo nel tempo.

La GenAI è destinata a diventare una leva strategica per tutto il settore assicurativo. Ma, come dimostra il report, non sarà la tecnologia in sé a fare la differenza. Sarà la capacità delle compagnie di utilizzarla in modo etico, trasparente e centrato sulle persone.

Il futuro del settore dipende dalla capacità di coniugare innovazione e responsabilità. E dalla disponibilità a costruire un nuovo patto fiduciario: dati in cambio di fiducia, servizi in cambio di valore, AI in cambio di relazione.

Analisi sintetica a cura di InLife Advisory – per aiutare professionisti e aziende a cogliere le implicazioni strategiche dietro i numeri

14 Apr

Navigare il panorama normativo dell’Intelligenza Artificiale: il ruolo dell’AI Act nel settore assicurativo e finanziario in Europa

L’Actuarial Association of Europe (AAE) ha pubblicato a marzo un documento di discussione che esplora le implicazioni dell’AI Act, concentrandosi sull’impatto per le aziende del settore assicurativo. L’obiettivo di questa analisi è comprendere meglio le sfide e le opportunità che questa regolamentazione comporta, oltre a delineare i requisiti di conformità per le imprese coinvolte.

1. L’AI Act e la classificazione del rischio
Il cuore dell’AI Act si basa su un approccio regolatorio basato sul rischio. L’UE ha introdotto una suddivisione delle applicazioni di IA in quattro categorie di rischio, ognuna delle quali comporta diversi livelli di obblighi normativi. Le categorie sono:

  • IA a rischio minimo, che include tecnologie come i filtri antispam e i suggerimenti di ricerca, non soggette a restrizioni particolari.
  • IA a rischio limitato, che comprende sistemi interattivi come chatbot e assistenti virtuali, per cui è richiesto un livello minimo di trasparenza e informativa agli utenti.
  • IA ad alto rischio, che include applicazioni utilizzate in settori critici come sanità, trasporti, finanza e assicurazioni. Questi sistemi richiedono audit rigorosi, governance strutturata e supervisione umana.
  • IA a rischio inaccettabile, che copre pratiche vietate, come il social scoring o la manipolazione cognitiva subliminale.

Questa classificazione implica che molte delle applicazioni di IA utilizzate nel settore finanziario e assicurativo rientrino nella categoria ad alto rischio. Di conseguenza, le imprese dovranno adeguarsi a un quadro normativo stringente, con implicazioni significative per la governance aziendale.

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8 Apr

Processi, organizzazione e tecnologia: l’intervento di Guido Cappa all’Insurgin Club organizzato da Insurzine

Durante l’edizione del 19 marzo dell’Insurgin Club, evento organizzato da Insurzine, Guido Cappa, founder e managing partner di InLife Advisory, ha offerto una riflessione sull’urgenza di rivedere i modelli ed i processi organizzativi degli intermediari alla luce della trasformazione digitale in atto nel settore assicurativo.

Nell’intervento è stato infatti sottolineato come solo attraverso modelli organizzativi incentrati su nuove logiche di business, che si basino su processi e protocolli strutturati, potranno essere sfruttate a pieno le potenzialità della digital transformation e dell’AI.

In questo contesto l’attività di compliance dell’intermediario, spesso percepita e interpretata come un obbligo formale, deve invece essere del tutto integrata nei processi aziendali per poter rispondere in modo efficace al proprio ruolo di governance e controllo.

Guarda l’intervento completo cliccando sul pulsante sottostante.

Buona visione!

31 Mar

Come l’IA sta trasformando lo sviluppo strategico

L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il modo in cui le aziende sviluppano e implementano le loro strategie. Nell’articolo “How AI is transforming strategy development”, McKinsey & Company sostiene che l’AI non è solo uno strumento di supporto operativo, ma un acceleratore strategico che consente alle imprese di migliorare l’analisi dei dati, ottimizzare il processo decisionale e rendere più efficienti le proprie operazioni. Tuttavia, per sfruttarne appieno il potenziale, è necessario sviluppare nuove competenze e adattare i modelli organizzativi esistenti.

Nel report vengono esplorate le modalità con cui l’AI sta trasformando la strategia aziendale e le sfide che le imprese devono affrontare per integrare con successo questa tecnologia nei propri processi decisionali.

Buona lettura!

Sintesi del report McKinsey – Come l’AI sta trasformando lo sviluppo strategico
11 Mar

Governance e Rischi dell’Intelligenza Artificiale: il Parere di EIOPA

L’Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore assicurativo, introducendo innovazioni significative nella gestione dei sinistri, nella valutazione del rischio e nella lotta alle frodi. Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie pone anche nuove sfide regolamentari, soprattutto in termini di trasparenza, equità e gestione del rischio. In questo contesto, l’EIOPA ha pubblicato in data 10/02/2025 un documento di consultazione per raccogliere pareri sulla governance e sulla gestione del rischio dell’IA nel settore assicurativo.

L’Iniziativa di EIOPA

EIOPA invita stakeholder e operatori del settore a fornire commenti sul proprio parare in materia di governance e gestione del rischio dell’IA. La consultazione si propone di garantire che l’adozione dell’IA nelle assicurazioni avvenga in un quadro normativo chiaro e coerente, senza sovrapposizioni con l’AI Act, il regolamento europeo 2024/1689 che disciplina l’uso dell’IA.

I commenti potranno essere inviati tramite la piattaforma EU Survey entro il 12 maggio 2025. I contributi saranno pubblicati sul sito di EIOPA, salvo richiesta di riservatezza o presenza di contenuti illeciti o lesivi dei diritti di terzi.

IA e Settore Assicurativo: Opportunità e Rischi

L’AI Act, entrato in vigore nel 2024 e che troverà piena applicazione solo nel 2026, ha introdotto un approccio basato sul rischio per l’uso dell’IA, classificando le applicazioni in diversi livelli di criticità. In particolare, l’uso di sistemi di IA per la valutazione del rischio e la determinazione dei prezzi nelle assicurazioni sulla vita e sulla salute è considerato ad alto rischio e soggetto a requisiti stringenti di governance e trasparenza.

Per le altre applicazioni dell’IA, non classificate come vietate o ad alto rischio, si applicano le normative settoriali esistenti che impongono misure di trasparenza e formazione adeguata del personale. Il parere di EIOPA si concentra proprio su queste applicazioni, fornendo indicazioni su come interpretare la normativa assicurativa esistente in relazione all’uso dell’IA.

Principi di Governance e Gestione del Rischio

EIOPA sottolinea la necessità di adottare un approccio basato sul rischio e sulla proporzionalità, in linea con le direttive Solvency II, IDD e DORA. Le imprese assicurative devono valutare i rischi derivanti dall’uso dell’IA, tenendo conto di fattori quali:

  • L’uso su larga scala di dati sensibili;
  • Il livello di autonomia del sistema;
  • L’impatto sulla non discriminazione e sulla solidità finanziaria dell’impresa;
  • Il rispetto degli obblighi normativi e le implicazioni reputazionali.

Le aziende devono adottare misure di governance proporzionate ai rischi connessi a ciascun caso d’uso dell’IA. Sistemi con impatti limitati possono richiedere controlli meno stringenti, mentre applicazioni più critiche necessitano di meccanismi di supervisione più rigorosi.

Requisiti Normativi e Buone Pratiche

Le imprese assicurative devono implementare framework di gestione del rischio che coprano aspetti chiave come equità, governance dei dati, trasparenza e cybersicurezza. Tra le misure suggerite, EIOPA evidenzia:

  • Equità ed etica: prevenire bias discriminatori nei modelli di IA e garantire trasparenza nelle decisioni automatizzate;
  • Governance dei dati: assicurare la qualità e l’adeguatezza dei dati utilizzati per addestrare i sistemi di IA;
  • Documentazione e tracciabilità: mantenere registrazioni dettagliate sui dati di addestramento e sui processi decisionali dell’IA;
  • Trasparenza e spiegabilità: adottare strumenti come LIME e SHAP per rendere interpretabili le decisioni dell’IA;
  • Supervisione umana: definire ruoli chiari per il monitoraggio dell’IA, con la possibilità di istituire un AI Officer o un Comitato IA;
  • Cybersicurezza e robustezza: proteggere i sistemi di IA da minacce informatiche e garantire la loro affidabilità nel tempo.

Prossime attività EIOPA

La consultazione aperta da EIOPA rappresenta un passo cruciale per garantire un utilizzo responsabile dell’IA nel settore assicurativo. La sfida principale sarà bilanciare l’innovazione con la tutela dei consumatori e la stabilità del mercato. Le imprese del settore sono chiamate a partecipare attivamente, fornendo contributi che aiutino a definire un quadro normativo chiaro e sostenibile per l’adozione dell’IA nelle assicurazioni. Sulla base del framework di governance dell’IA delineato nel Parere che sarà pubblicato al termine della pubblica consultazione, EIOPA prevede di sviluppare analisi più approfondite su specifici casi d’uso dell’IA e sulle problematiche emergenti, fornendo ulteriori linee guida quando necessario. EIOPA monitorerà l’evoluzione del mercato attraverso diversi strumenti, collaborando strettamente con le parti interessate.

11 Feb

Assibot, l’assistente virtuale creato da InLife Advisory, sul n. 116 di Insurzine Weekly

Nel numero 116 di Insurzine Weekly è stato presentato Assibot, l’assistente virtuale pensato per supportare gli intermediari assicurativi nella gestione della compliance normativa. Questa soluzione è stata sviluppata da InLife Advisory per garantire una consultazione immediata delle principali aree normative, organizzate secondo un criterio logico e orientato alle necessità specifiche della distribuzione assicurativa.

Assibot si articola in quattro macroaree principali:

  • Normativa assicurativa (con approfondimenti su regolamenti IVASS, CAP e obblighi per gli intermediari)
  • Normativa privacy/GDPR
  • Normativa antiriciclaggio
  • Normativa whistleblowing

Grazie a una struttura intuitiva e a una navigazione guidata, gli utenti possono individuare facilmente le informazioni di cui hanno bisogno. Ogni risposta fornita da Assibot include una sintesi chiara della normativa, riferimenti diretti alle fonti ufficiali e la possibilità di contattare direttamente gli esperti di InLife Advisory per chiarimenti e una consulenza personalizzata.

Buona lettura!

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10 Gen

Metodologia EIOPA sui benchmark di Value for Money dei prodotti assicurativi di investimento – Criteri metodologici e impatti applicativi

“Metodologia EIOPA sui benchmark di Value for Money dei prodotti assicurativi di investimento – Criteri metodologici e impatti applicativi.” Questo il titolo dell’articolo a cura di Guido Cappa pubblicato sulla rivista n. 370 di AssiNews, dove si analizzano i criteri e gli impatti applicativi della metodologia presentata da EIOPA.

Con il documento di agosto 2024, EIOPA ha pubblicato la propria metodologia di benchmark per la valutazione del value for money dei prodotti unit-linked e ibridi. L’intervento di EIOPA, che anticipa le misure discusse nel quadro della Retail Investment Strategy (RIS), si muove nel filone già tracciato dal “Supervisory Statement” del novembre 2021 che stabilisce i principi comuni necessari affinché i prodotti unit-linked ed ibridi possano offrire un buon rapporto qualità-prezzo e dalla Metodologia dell’ottobre 2022 che delinea un approccio europeo comune su come identificare i prodotti unit-linked ed ibridi che possono offrire un value for money scarso o nullo al cliente e che pertanto richiedono un attento monitoraggio da parte della Autorità nazionali competenti per la relativa valutazione.

Buona lettura!

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2 Dic

Italian Insurtech Summit 2024, il contributo di Guido Cappa al panel dedicato alla regolamentazione e all’innovazione

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il mondo delle assicurazioni. Algoritmi avanzati e modelli di machine learning stanno trasformando ogni aspetto del settore, dalla personalizzazione delle polizze alla prevenzione delle frodi, rendendo i processi più rapidi, efficienti e su misura per i clienti.

Ma non è tutto oro quello che luccica. L’adozione dell’IA solleva interrogativi etici e richiede un equilibrio delicato tra innovazione e regolamentazione. In Europa, normative come l’AI Act e il GDPR cercano di garantire trasparenza e sicurezza, mentre le compagnie assicurative devono affrontare sfide come la gestione dei bias algoritmici e il controllo umano nelle decisioni automatizzate.

Il tema è stato approfondito durante il panel “Regolamentazione e Innovazione: Linee Guida per l’Utilizzo dell’AI nell’Industria Assicurativa”, in cui esperti del settore hanno condiviso visioni e soluzioni per un futuro inclusivo e sostenibile. Tra i partecipanti era presente anche Guido Cappa, founder e managing partner di InLife Advisory, che ha approfondito la tematica lato intermediari.

E allora, come trasformare queste sfide in opportunità? Guarda il video per scoprire le prospettive e le strategie che plasmeranno il futuro del mondo assicurativo.

 

8 Nov

AssiCompliance, la compliance assicurativa a portata di click

Durante una puntata del format “Senza Cravatta” su InsurZine TV, Guido Cappa – founder e managing partner di InLife Advisory – ha illustrato l’innovativa piattaforma AssiCompliance.

AssiCompliance è una soluzione dedicata alla gestione della compliance per il settore assicurativo, pensata per rispondere alle esigenze di intermediari e compagnie. Questo strumento offre un’ampia gamma di servizi mirati che permettono una gestione della compliance completa ed efficiente.

23 Lug

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