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14 Apr

Navigare il panorama normativo dell’Intelligenza Artificiale: il ruolo dell’AI Act nel settore assicurativo e finanziario in Europa

L’Actuarial Association of Europe (AAE) ha pubblicato a marzo un documento di discussione che esplora le implicazioni dell’AI Act, concentrandosi sull’impatto per le aziende del settore assicurativo. L’obiettivo di questa analisi è comprendere meglio le sfide e le opportunità che questa regolamentazione comporta, oltre a delineare i requisiti di conformità per le imprese coinvolte.

1. L’AI Act e la classificazione del rischio
Il cuore dell’AI Act si basa su un approccio regolatorio basato sul rischio. L’UE ha introdotto una suddivisione delle applicazioni di IA in quattro categorie di rischio, ognuna delle quali comporta diversi livelli di obblighi normativi. Le categorie sono:

  • IA a rischio minimo, che include tecnologie come i filtri antispam e i suggerimenti di ricerca, non soggette a restrizioni particolari.
  • IA a rischio limitato, che comprende sistemi interattivi come chatbot e assistenti virtuali, per cui è richiesto un livello minimo di trasparenza e informativa agli utenti.
  • IA ad alto rischio, che include applicazioni utilizzate in settori critici come sanità, trasporti, finanza e assicurazioni. Questi sistemi richiedono audit rigorosi, governance strutturata e supervisione umana.
  • IA a rischio inaccettabile, che copre pratiche vietate, come il social scoring o la manipolazione cognitiva subliminale.

Questa classificazione implica che molte delle applicazioni di IA utilizzate nel settore finanziario e assicurativo rientrino nella categoria ad alto rischio. Di conseguenza, le imprese dovranno adeguarsi a un quadro normativo stringente, con implicazioni significative per la governance aziendale.

2. Impatto sul settore finanziario e assicurativo
L’uso dell’IA nel settore finanziario e assicurativo è già diffuso e comprende strumenti per la gestione del rischio, il rilevamento delle frodi, la determinazione dei premi assicurativi e l’analisi predittiva per il credito. Tuttavia, l’AI Act impone nuovi obblighi normativi per garantire che queste tecnologie siano utilizzate in modo equo e trasparente.
Uno degli aspetti fondamentali riguarda la trasparenza delle decisioni automatizzate. Gli algoritmi utilizzati per valutare il rischio di credito o per determinare i premi assicurativi devono essere spiegabili e interpretabili. Questo significa che le aziende devono adottare metodologie di auditing interno per garantire che le decisioni prese dagli algoritmi siano verificabili e non discriminatorie.
Un altro elemento chiave è la mitigazione dei bias algoritmici. I modelli di IA possono riflettere e amplificare pregiudizi presenti nei dati di addestramento, con il rischio di penalizzare alcuni gruppi di individui. Per questo motivo, l’AI Act impone alle aziende l’obbligo di monitorare e correggere eventuali distorsioni nei modelli predittivi.
La supervisione umana è un ulteriore requisito imposto dal regolamento. Le decisioni critiche che influenzano la vita delle persone, come l’approvazione di un mutuo o il calcolo di un premio assicurativo, non possono essere completamente automatizzate. Le aziende devono garantire che vi sia un controllo umano nelle fasi decisionali più delicate.
Infine, l’aspetto della sicurezza informatica assume un ruolo centrale. I sistemi di IA possono essere vulnerabili ad attacchi informatici o manipolazioni esterne. Per questo motivo, l’AI Act impone requisiti stringenti di cybersecurity per proteggere i dati sensibili e prevenire interferenze dannose.

3. Compliance e governance dell’IA
L’adeguamento all’AI Act non è un processo semplice e richiede alle aziende di implementare un sistema di governance solido per l’IA. Questo include diversi aspetti:

  • Documentazione e audit: Le imprese devono conservare registrazioni dettagliate sui dati di addestramento, sulle metriche di prestazione e sui criteri decisionali utilizzati dagli algoritmi.
  • Testing periodico e monitoraggio continuo: Gli algoritmi devono essere sottoposti a test periodici per verificarne l’affidabilità e la conformità ai requisiti normativi.
  • Formazione del personale: L’uso etico e conforme dell’IA richiede competenze specifiche. Le aziende dovranno investire nella formazione dei dipendenti per garantire che comprendano i limiti e i rischi dell’IA.
  • Allineamento con altre normative: L’AI Act si interseca con il GDPR sulla protezione dei dati, il DORA sulla resilienza operativa digitale e il Solvency II per le normative assicurative. Le aziende dovranno coordinare la compliance su più livelli.

La mancata conformità al regolamento comporta rischi significativi, incluse sanzioni finanziarie che possono arrivare fino al 7% del fatturato annuo globale.

4. Opportunità e sfide per le imprese
Sebbene l’AI Act introduca obblighi rigorosi, esso rappresenta anche un’opportunità per le aziende di rafforzare la fiducia dei clienti e migliorare la propria governance interna. Le imprese che adottano strategie di conformità avanzate potranno distinguersi sul mercato come leader nell’uso etico e responsabile dell’IA.
Inoltre, il regolamento stimola l’innovazione responsabile, incentivando lo sviluppo di algoritmi più trasparenti e affidabili. Le aziende che sapranno adattarsi rapidamente potranno beneficiare di un vantaggio competitivo significativo.
Tuttavia, la transizione non sarà priva di sfide. L’adeguamento alle nuove normative richiederà investimenti considerevoli in tecnologia, formazione e governance. Le imprese dovranno sviluppare nuove strategie di gestione del rischio e adottare framework di compliance più sofisticati per rimanere conformi al regolamento.

Conclusione
L’AI Act rappresenta il punto di riferimento nella regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale in Europa, ponendo le basi per un utilizzo sicuro ed equo della tecnologia. Per le aziende, il nuovo regolamento impone requisiti stringenti di trasparenza, sicurezza e supervisione, ma offre anche l’opportunità di migliorare la fiducia del pubblico e rafforzare la propria posizione nel mercato.
L’adozione dell’IA deve avvenire in un contesto di governance ben strutturato, con particolare attenzione alla compliance normativa e alla gestione del rischio. Solo così le aziende potranno sfruttare appieno i benefici dell’Intelligenza Artificiale, garantendo al contempo il rispetto delle normative europee e la tutela dei diritti fondamentali degli utenti.

8 Apr

Processi, organizzazione e tecnologia: l’intervento di Guido Cappa all’Insurgin Club organizzato da Insurzine

Durante l’edizione del 19 marzo dell’Insurgin Club, evento organizzato da Insurzine, Guido Cappa, founder e managing partner di InLife Advisory, ha offerto una riflessione sull’urgenza di rivedere i modelli ed i processi organizzativi degli intermediari alla luce della trasformazione digitale in atto nel settore assicurativo.

Nell’intervento è stato infatti sottolineato come solo attraverso modelli organizzativi incentrati su nuove logiche di business, che si basino su processi e protocolli strutturati, potranno essere sfruttate a pieno le potenzialità della digital transformation e dell’AI.

In questo contesto l’attività di compliance dell’intermediario, spesso percepita e interpretata come un obbligo formale, deve invece essere del tutto integrata nei processi aziendali per poter rispondere in modo efficace al proprio ruolo di governance e controllo.

Guarda l’intervento completo cliccando sul pulsante sottostante.

Buona visione!

2 Dic

Italian Insurtech Summit 2024, il contributo di Guido Cappa al panel dedicato alla regolamentazione e all’innovazione

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il mondo delle assicurazioni. Algoritmi avanzati e modelli di machine learning stanno trasformando ogni aspetto del settore, dalla personalizzazione delle polizze alla prevenzione delle frodi, rendendo i processi più rapidi, efficienti e su misura per i clienti.

Ma non è tutto oro quello che luccica. L’adozione dell’IA solleva interrogativi etici e richiede un equilibrio delicato tra innovazione e regolamentazione. In Europa, normative come l’AI Act e il GDPR cercano di garantire trasparenza e sicurezza, mentre le compagnie assicurative devono affrontare sfide come la gestione dei bias algoritmici e il controllo umano nelle decisioni automatizzate.

Il tema è stato approfondito durante il panel “Regolamentazione e Innovazione: Linee Guida per l’Utilizzo dell’AI nell’Industria Assicurativa”, in cui esperti del settore hanno condiviso visioni e soluzioni per un futuro inclusivo e sostenibile. Tra i partecipanti era presente anche Guido Cappa, founder e managing partner di InLife Advisory, che ha approfondito la tematica lato intermediari.

E allora, come trasformare queste sfide in opportunità? Guarda il video per scoprire le prospettive e le strategie che plasmeranno il futuro del mondo assicurativo.

 

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