L’impatto ESG del Quadro Regolamentare Europeo sugli operatori del mercato assicurativo

12 Dic

L’impatto ESG del Quadro Regolamentare Europeo sugli operatori del mercato assicurativo

Evidenze e spunti di riflessione emersi al Milano Festival Delle Assicurazioni, giunto alla quarta edizione, organizzato da Class Milano Finanza, Accenture e ASSINEWS e svoltosi in modalità virtuale il 12-14 ottobre.

Oggi il tema “sostenibilità” è una priorità strategica per le assicurazioni, perché l’inclinazione per il green rappresenta di fatto uno dei criteri essenziali all’interno dei quali si muovono i mercati nelle loro valutazioni e di riflesso i clienti che intendono dedicarsi ad investimenti finanziari e assicurativi. L’obiettivo del legislatore europeo è stato ed è quello di fornire delle linee guida in materia di investimenti sostenibili e quindi indirizzare gli investimenti delle imprese verso una finanza sostenibile e, dall’altra parte, convogliarli verso i consumatori, i clienti finali.

Il quadro legislativo che ne è scaturito è abbastanza articolato e complesso, ancora ampiamente in corso di lavorazione e negli intenti del legislatore ha come obiettivo quello di organizzare e vigilare su queste attività. Il framework legislativo attuale, però, non presenta caratteristiche di chiarezza e semplicità di attuazione.

Il nostro esperto di compliance Guido Cappa con il seguente articolo pubblicato sulla rivista n.347 di AssiNews, la rivista di approfondimento tecnico di riferimento del settore assicurativo italiano, ha approfondito la tematica al fine di fare chiarezza sulle nuove disposizioni europee.

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Clausole contrattuali non chiare – Sanzioni fino a 20 milioni euro

La privacy cambia il modo di fare le trattative contrattuali: la mancanza di trasparenza negoziale è una violazione del Gdpr (regolamento Ue n. 2016/679, detto Gdpr). E la prospettiva di una sanzione del Garante della privacy è un argomento molto convincente a far cambiare la prassi della rete di vendita. Non spiegare bene le clausole di un contratto vuol dire violare la privacy e si rischia una sanzione amministrativa fino a 20 milioni di euro. Senza contare che per arrivare a tanto basta un reclamo al Garante, senza nemmeno doversi avventurare nella dispendiosa maratona di un processo civile.

È questo il principio che si estrae da una ingiunzione del Garante (n. 379 del 10 novembre 2022), con la quale è stata irrogata a un operatore telefonico, anche per altre violazioni, una sanzione di 500 mila euro.

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Finanza sostenibile: analisi Consob sulle preferenze degli italiani

Consob ha pubblicato il terzo Quaderno della Collana Finanza Sostenibile dal titolo “Interesse verso gli investimenti sostenibili. Un esercizio di caratterizzazione degli investitori italiani sulla base delle indagini Consob“. Il presente quaderno esamina le caratteristiche individuali associate all’interesse verso la finanza sostenibile così come rilevato dall’Osservatorio Consob sull’approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane. In particolare, evidenzia Consob, lo sviluppo del quadro normativo dell’Unione europea sulla finanza sostenibile rende necessario valutare le caratteristiche dei singoli investitori associate all’interesse negli investimenti sostenibili.

Tra le novità approvate a livello europeo a partire dal Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile del marzo 2018, si segnala, in particolare il Regolamento Delegato (UE) 2021/1253 che ha stabilito l’obbligo per gli intermediari autorizzati alla prestazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti o di gestione di portafogli di tenere conto nella valutazione di adeguatezza anche delle preferenze di sostenibilità.

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Le autorità di vigilanza europee lanciano un’indagine sul greenwashing

Le autorità di vigilanza europee EBA, EIOPA ed ESMA hanno pubblicato una richiesta di dati sul “greenwashing“, con l’obiettivo di raccogliere opinioni su come comprendere le principali caratteristiche e i rischi associati al cosiddetto “greenwashing” e di raccogliere esempi di possibili pratiche. L’iniziativa risponde alla crescente domanda di prodotti legati alla sostenibilità “e alla rapida evoluzione dei regimi normativi e delle offerte di prodotti legati alla sostenibilità” e alla necessità di comprendere meglio quali aree possono essere più soggette a rischi di greenwashing.

Ottenere una comprensione più dettagliata del greenwashing aiuterà a informare le politiche e la vigilanza e contribuirà a promuovere l’affidabilità delle dichiarazioni relative alla sostenibilità. Nel contesto di questo invito, il termine “greenwashing” è utilizzato in senso lato, riconoscendo che le affermazioni relative alla sostenibilità possono essere collegate a tutti gli aspetti dello spettro ESG.

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21 Nov

Vendita abbinata di polizze assicurative a prodotti finanziari – Aspetti normativi e presidi operativi

Il tema della vendita di prodotti assicurativi distribuiti in abbinamento ai prodotti finanziari è tornato in auge in seguito ad una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione (numero 2989 del 1° febbraio 2022). La fattispecie in esame trova la sua fonte in molteplici testi normativi, nazionali ed europei, oltre che in una serie di regolamenti emanati dalle Autorità di Vigilanza.

Ad oggi, quali sono le regole di comportamento che gli intermediari devono seguire nel rispetto della normativa vigente?

Il nostro esperto di compliance Guido Cappa con il seguente articolo pubblicato sulla rivista n.346 di AssiNews, la rivista di approfondimento tecnico di riferimento del settore assicurativo italiano, ha cercato di dare una risposta ai quesiti e alle implicazioni derivanti dalla disciplina in oggetto.

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Greenwashing: consultazione ESAs sui rischi più rilevanti

Le tre autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA ed ESMA – ESAs) hanno avviato una consultazione pubblica in materia di greenwashing.

In particolare, evidenziano le ESAs, a causa della crescente domanda di prodotti legati alla sostenibilità, dei regimi normativi in rapida evoluzione e delle offerte di prodotti legati alla sostenibilità, la consultazione trova origine nella necessità di comprendere meglio quali aree potrebbero diventare più soggette a rischi di greenwashing.

Inoltre, la consultazione è alla ricerca di spunti su potenziali pratiche di greenwashing rilevanti per vari segmenti della catena del valore degli investimenti sostenibili e del ciclo di vita dei prodotti finanziari.

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4 Nov

InLife Advisory presente al Milano Festival delle Assicurazioni 2022 – Intervento sulla sostenibilità personalizzata per gli IBIPs

Si è tenuto qualche settimana fa il Milano Festival delle Assicurazioni 2022, la tre giorni interamente dedicata alla promozione dei valori dell’etica assicurativa. Nella giornata del 14 ottobre, InLife Advisory ha presenziato all’evento moderando il panel intitolato “SOSTENIBILITA’ PERSONALIZZATA PER GLI INVESTIMENTI ASSICURATIVI”.

Il tema di cui si è discusso è stata la gestione delle preferenze in materia di sostenibilità nell’ambito dei prodotti IBIPs. Infatti, con l’entrata in vigore del Regolamento Delegato (UE) 2021/1257 che prevede l’integrazione dei fattori di sostenibilità, dei rischi di sostenibilità e delle preferenze di sostenibilità nei requisiti in materia di controllo e di governo del prodotto per le imprese di assicurazione e i distributori di prodotti assicurativi e nelle norme di comportamento e nella consulenza in materia di investimenti per i prodotti di investimento assicurativi, si introducono nuovi parametri e criteri per l’ideazione, la distribuzione e la gestione dei prodotti IBIPs.

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I fattori ESG irrompono sulle pagine del questionario MIFID

Il processo di introduzione della sostenibilità nella finanza si è concretizzato nel marzo del 2021 con l’entrata in vigore degli obblighi informativi a carico degli emittenti, previsti dal Regolamento UE 2019/2088 (SFDR), volti a illustrare nei documenti di offerta l’approccio di investimento di ciascun fondo rispetto agli impatti ambientali, sociali e di governance (fattori ESG).

Per rafforzare e rendere effettiva l’informativa ai clienti, con il successivo Regolamento 2021/1253 il legislatore europeo ha modificato il Regolamento delegato Mifid 2, prevedendo l’obbligo per gli intermediari di verificare gli obiettivi d’investimento del cliente anche alla luce di eventuali preferenze di sostenibilità.

Il cerchio si chiude oggi con la pubblicazione da parte dell’ESMA delle linee guida del 23 settembre, con le quali viene chiarito come gli intermediari dovranno dar forma alla modifica da ultimo introdotta, curando gli aspetti dell’informativa, della raccolta delle informazioni e della valutazione delle preferenze.

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Ivass avvia pubblica consultazione per adeguare i Regolamenti alle disposizioni europee in materia di finanza sostenibile

L’adozione e la conseguente entrata in vigore della normativa europea in materia di finanza sostenibile rende infatti opportuno un primo intervento di allineamento e adeguamento delle disposizioni regolamentari IVASS direttamente interessate dalla nuova disciplina.
Tale adeguamento riguarda principalmente le disposizioni regolamentari IVASS impattate dalle modifiche e integrazioni apportate, a livello settoriale, alle norme Solvency II (Regolamento delegato 2015/35) e agli Atti delegati IDD (Regolamento delegato 2017/2358 e Regolamento delegato 2017/2359).

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Privacy, consumatori in allerta

I consumatori italiani chiedono maggiore trasparenza sull’utilizzo e sulla protezione dei dati personali da parte delle imprese. Inoltre, sempre più utenti sono favorevoli all’uso dell’intelligenza artificiale nel trattamento dei dati ma sono preoccupati per l’uso che le aziende ne fanno nella gestione delle informazioni in loro possesso. Ad attestarlo sono i contenuti del Cisco Consumer Privacy report 2022, l’annuale analisi globale relativa alla percezione e ai comportamenti dei consumatori in materia di privacy, secondo cui gli utenti di tutto il mondo si stanno attivando sempre più per incrementare la protezione dei propri dati. «Le aziende devono spiegare le loro pratiche in materia di dati in termini semplici e renderle prontamente disponibili in modo che i clienti e gli utenti possano capire come vengono utilizzati» sottolinea Harvey Jang, vicepresidente di Cisco, «non si tratta solo di un obbligo legale: la fiducia verso le imprese dipende anche da questo».

Consumatori più attenti. Dalla lettura del report emerge che l’81% degli intervistati in Italia è d’accordo sul fatto che il modo in cui un’azienda tratta i dati personali è indicativo della considerazione e del rispetto che ha verso i propri clienti. In risposta alla minore fiducia nella capacità delle aziende di proteggere i dati, molti consumatori stanno agendo in autonomia. Il 76% dichiara che non acquisterebbe prodotti da un’azienda di cui non si fida e il 37% di avere cambiato fornitore a causa delle pratiche applicate alla privacy.

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